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Alaska
Ghiacciai che scendono fino all’oceano a Kenaj e Prince William Sound. Il grande Denali, tetto del Nord America. Gli orsi bruni mentre pescano i salmoni. I buoi muschiati lungo le spiagge dello stretto di Bering.
Per andare in Alaska bisogna essere appassionati di natura, paesaggi e montagna, oppure bisogna andare in Alaska e ce ne si appassiona. La presenza umana è praticamente nulla, le montagne sono inviolate, immense guglie di roccia che dominano nevai grandi quanto la Lombardia, ghiacciai che come immense autostrade scendono sinuosi fino all’oceano dove si gettano saturando i fiordi di ghiacci. Dove non è ghiaccio, l’Alaska è boschi di conifere, distese di acquitrini, regno di alci, castori, cervi e orsi bruni, neri e grizzly. È la classica destinazione che o si appiattisce su di un itinerario legato alle pochissime strade asfaltate, uniformandone l’esperienza ai circuiti classici, o si costruisce andando a cercare luoghi particolari, nascosti, che ne esaltino le caratteristiche. Un campo tendato raggiungibile solo in volo, atterrando direttamente sulla spiaggia, è la base dove osservare da vicino gli orsi bruni, mentre giocano con i piccoli, raccolgono i molluschi durante la bassa marea, brucano nei prati o pescano i salmoni. Un lodge in una sperduta valle è invece il luogo di partenza per escursioni con aerei dalle prestazioni straordinarie, per atterrare direttamente sui nevai, nei greti secchi dei fiumi o su spiagge selvagge, per vivere l’emozione della consapevolezza di essere i primi ad aver messo piede in quei luoghi incontaminati. Queste chicche combinate con i classici Denali, Kenaj e Prince William sound vi lasceranno ricordi indelebili del grande nord.
Clima ideale
Legenda: 1=clima peggiore / 5=clima ideale
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