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Messico
Il fascino dei templi maya immersi nella giungla, o imponenti su colline spianate. La sacralità pagana nelle chiese del Chiapas. Sapori coloniali a Oaxaca e San Cristobal de Las Casas. L’incontro con le balene grigie nella Laguna San Ignacio.
Il Messico è immenso, difficile da vivere tutto in un viaggio. Lo Yucatan, tra affollate coste caraibiche e templi Maya più o meno inflazionati. Il Chiapas, dove Coca Cola, galline e statue di santi messi in castigo convivono in una peculiare sacralità pagana. Palenque, magnifiche rovine Maya ancora nascoste nella giungla. Poi Oaxaca, San Cristobal de Las Casas e le molte haciende, dove soggiornare, passeggiare tre le antiche vie, e respirare ancora atmosfere coloniali. In uno splendido scenario di natura e storia, gli antichi riti e le tradizioni sopravvivono nei mercati, nelle chiese, nei tessuti colorati, nella gente che si incontrano lungo il percorso. I caldi altopiani centrali, dove il sole spacca la terra e le strade sembrano non finire mai, tagliando deserti popolati da cactus giganti e piantagioni di agave azul. Agli antipodi dello Yucatan c’è la penisola della Bassa California, una contraddizione in se stessa. Cabo San Lucas, caotica destinazione balneare per ricchi americani, deturpata da mega resort. Ma appena alle sue spalle ci sono migliaia di km di coste incontaminate, un entroterra duro, con piccoli villaggi, e foreste di cactus, e poi le famose lagune delle balene, dove guardare negli occhi questi giganti dei mari, e accarezzarli. 
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Legenda: 1=clima peggiore / 5=clima ideale
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