Il Gabbiano Livingston
/
Esperienza
/
Viaggi su misura
/
In volo
/
Contattaci
/
Da non perdere
Seleziona una destinazione
Botswana
Etiopia
Kenya
Madagascar
Mozambico
Namibia
Sudafrica
Tanzania
Uganda
Zambia
Seleziona una destinazione
Georgia
Mongolia
Bhutan
Birmania
Cambogia
Cina
Giappone
India
Indonesia
Kirghizistan
Laos
Nepal
Vietnam
Seleziona una destinazione
Alaska
Argentina
Bolivia
Brasile
British Columbia
Cile
Ecuador
Guatemala
Messico
Perù
Stati Uniti
Seleziona una destinazione
Portogallo
Islanda
Seleziona una destinazione
Australia
Isole Salomone
Papua Nuova Guinea
Polinesia
Seleziona una destinazione
Artide
Antartide
Home
>
Da non perdere
>
Racconti di viaggio: Isole Salomone, lagune da sogno e genti del Sud Pacifico
06/11/2016
Racconti di viaggio: Isole Salomone, lagune da sogno e genti del Sud Pacifico
Forse perché non ho ancora raggiunto le altre, ma le
Isole Salomone
sono per me la rappresentazione di quel
paradiso primordiale
che ci si aspetta di trovare nel Sud Pacifico.
In volo da Rabaul, il primo approccio dopo aver superato l’isola di Bougainville, ancora territorio Papua, non può che generare questa sensazione.
L’aeroporto di ingresso, per noi che veniamo da nord ovest, è
Gizo
, nella provincia dell’ovest. Prima di atterrare iniziamo volutamente la discesa in anticipo, per scoprire
a bassa quota
le isole del Western Province: incredibile, la giornata di sole ci regala la vista di una miriade di
piccoli isolotti verdissimi
circondati dal grigio, dall'acquamarina e dal turchese creati dalla barriera corallina, e dal blu cobalto di un
mare spettacolare
. Dall’aria riusciamo persino a scoprire la sagoma sommersa di
un relitto di nave
dove alcuni sub si stanno immergendo.
E poi ci aspetta la ciliegina sulla torta, la
pista di Gizo.
In pratica, un
sogno per ogni pilota
viaggiatore: una lingua di
asfalto che percorre l’intera isola
corallina! La testata pista è letteralmente a pochi metri dai coralli e alla fine, dovessimo arrivare lunghi, ci attenderebbero coralli e pesciolini variopinti.
Per ora lo snorkeling può attendere, l’atterraggio è perfetto e noi siamo subito accolti dalla
brezza di mare
e dal
sorriso informale
della gente del posto.
Fatta dogana e impacchettato l’aereo, saliamo sul motoscafo che in 10 minuti ci porta al
resort
dove ci sistemiamo per i prossimi due giorni.
Sanbis
è sulla carta una delle strutture migliori delle isole, ma qui più che di lusso si ha la sensazione di
primordiale
, con il proprietario che si è evidentemente lasciato prendere dal
dolce far poco
della gente del posto. Il mare intorno a noi è
spettacolare
, e abbiamo anche la possibilità di visitare la famosa isola dove
John F. Kennedy
pare abbia tratto in salvo l’equipaggio del suo motosilurante; non fosse poi diventato presidente degli USA la storia non sarebbe così epica, ma poco importa. Nella provincia occidentale c’è un’altra vera
gemma
, patrimonio mondiale dell’umanità: la
laguna di Marovo
.
Da Gizo ridecolliamo per continuare a godere dall’aria di questo vero e proprio
paradiso marino
; giriamo l’angolo dietro l’ultima collina verdissima ed eccoci sopra Marovo. La fortuna non guasta mai: il
mare piatto
e il
cielo limpido
con qualche nuvola che si riflette nell’acqua come in uno specchio non fanno che rendere perfetta la visione aerea di questa straordinaria laguna, fatta di tante
isolette verdissime
che punteggiano un mare disegnato a pelle di leopardo da
formazioni coralline
poco sotto la superficie. Davvero
un colpo d’occhio impagabile
!
Nella laguna di Marovo,
Uepi Island Resort
è sicuramente il posto dove fermarsi. Non è di lusso ma, almeno, da buoni australiani non cercano di venderlo come tale; offrendo comodi
bungalow fronte mare
o comunque a pochi passi, è di sicuro richiamo per
appassionati subacquei
e non manca di regalare una splendida vacanza anche a chi in acqua si avventuri solo con maschera, boccaglio e
pinne
. Trovandosi proprio sulla
pass
, o lingua di terra, che mette in comunicazione l’Oceano Pacifico aperto con la laguna, dal resort si gode l'ottima visibilità regalata dalla
marea che sale
, insieme a una quantità di
pesci e coralli
davvero
notevoli
. A completare il tutto una mattina presto ci troviamo a
nuotare
in compagnia di una
maestosa manta
, in uno dei “punti di pulizia” per questi animali. Nuotare con una manta è davvero un’
esperienza unica
!
Lasciata Uepi ci portiamo sull’
isola di Malaita
, e qui è chiaro che cosa ci sia di
primordiale
e
paradisiaco
in queste isole: la natura sulla terraferma è
maestosa
e
rigogliosa
, le genti del posto, nonostante la loro pessima nomea, ci accolgono con
grandi sorrisi
. Fuori dalla capitale
Auki
, onestamente bruttina come ogni centro urbano nei paesi in via di sviluppo, i villaggi sono composti da case sparse su
palafitta
, con
giardini verdissimi
, ben curati e bordati da tanti fiori, e con grandi
foreste di palme
.
Lo considero un paradiso primordiale perché mi colpisce atterrare su di una
pista in erba
passando a pochi metri da decine e decine di piroghe di legno di pescatori, o forse perché, una volta a terra, mi ritrovo a
camminare sulla barriera
corallina esposta per la bassa marea, insieme a un
esercito di bambini
locali tutti rigorosamente dalla folta capigliatura riccia e bionda, intenti a raccogliere i
frutti del mare
: grandi conchiglie con succosi molluschi, piccoli polpi, murene e altri pesciolini. Sull'isola ci sono anche
velenosi serpenti
di mare e pesci pietra, ma i bambini sembrano non preoccuparsene: al massimo un colpo di
machete
e via, il problema è risolto... siamo molto lontani dai nostri bambini sotto una campana di vetro.
In uno dei villaggi troviamo ad accoglierci un
gruppo musicale
locale, che dalle canne di bambù ha ricavato una sorta di
flauti giganti di Pan
accompagnati da flauti e percussioni. La musica che ne risulta è davvero piacevole e allegra, proprio da
paradiso
dei Mari del Sud.
Senza neppure la contaminazione dell’urbanizzazione di Auki, troviamo un simile paradiso primordiale a
Santa Ana
e
Santa Catalina,
due tra le ultime Isole Salomone. L'impatto è splendido: alla solita
pista in erba
sono ormai abituato; mi si apre pur sempre il cuore quando, scendendo dall’aereo, mi ritrovo circondato da
palme di cocco
e
facce sorridenti
.
Accompagnati dai portatori che hanno in carico il nostro bagaglio, percorriamo quella che potrebbe essere considerata la versione del Sud Pacifico degli
Champs-Élysées
: un viale largo, ma in erba e bordato da magnifiche palme da cocco!
Lo seguiamo e arriviamo nel piccolo villaggio dove saremo ospiti per una notte; ovviamente dobbiamo dimenticarci delle
comodità moderne
, ma per una notte è questo il bello. Siamo subito parte della vita del villaggio, lenta e serena;
pollo o aragosta
sono la stessa cosa, la doccia è un
catino di acqua piovana
freschissima che dosiamo con cura.
Nel villaggio vicino siamo di nuovo in compagnia dei
bambini
che giocano tra i coralli durante la bassa marea, poi ascoltiamo le storie che il capo villaggio ci narra nella
Casa degli Spiriti
. Esiste persino un libro degli ospiti, ed è con un certo piacere che notiamo che negli ultimi 12 mesi solo altri
3 sparuti gruppi di turisti
sono passati di qui!
Di nuovo considero questo posto un paradiso primordiale, stavolta perché lungo il viale di accesso a uno dei villaggi sento le
risate dei bambini
che mi osservano dall’alto, arrampicati a braccia con totale naturalezza sulle palme locali; le risate arrivano prima, poi li si scopre tra le foglie e le noci del cocco. I pescatori locali non lo capiscono, ma per me osservarli anche mentre pescano dalle piroghe con l’aiuto di un
aquilone rudimentale
è molto, molto speciale.
Da Santa Ana dobbiamo andare, per fortuna ci possiamo concedere ancora una tappa dedicata al mare: l'ultima scoperta di questo girovagare con il mio aereo per le Isole Salomone è
Tavanipupu
, popolata da un
unico resort
che ha di recente ospitato Kate e William. Distante meno di 30’ di volo dalla capitale, ha in sé un po’ tutta l’essenza delle Isole Salomone: un
mare splendido
, sia per i colori visti fuori dall’acqua sia per la vita subacquea, e una
natura terrestre
altrettanto pittoresca, con le solite
palme
che fanno da contorno a un
prato verdissimo
e ben curato.
I bungalow sono simpatici e graziosi, come simpatico e sorridente è lo staff; entrambi sono rivolti più a chi cerca l’autenticità che i dettagli da struttura e servizio di lusso. Insomma, Tavanipupu è un
altro paradiso primordiale
!
Purtroppo, come tutti i paradisi, ha di fianco anche un purgatorio: abituato e quasi assuefatto a queste sensazioni di naturale benessere, piombare nel caos e nel relativo degrado della capitale
Honiara
è proprio un po’ come passare per il
purgatorio
. Per fortuna si tratta di una tappa tanto rapida quanto necessaria, prima di proseguire il cammino.
Photogallery